lunedì 25 aprile 2016

Davigo contro malapolitica e corruzione


Piercamillo Davigo, consigliere presso la Corte di Cassazione e nuovo Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, è stato fortemente criticato da Renzi e da alcuni partiti, dopo la sua intervista al Corriere in cui ha parlato della malapolitica e di corruzione.

Ma cosa avrà detto Davigo da far irritare alcuni partiti, da destra a sinistra?
Ha detto che "prendere i corrotti è difficilissimo. Nessuno li denuncia, perché tutti hanno interesse al silenzio. Il punto non è aumentare le pene; è scoprire i reati. Anche con operazioni sotto copertura: mandando i poliziotti a offrire denaro ai politici, e arrestando chi accetta".
Ha detto che i partiti come Sistema hanno ostacolato il lavoro della giustizia e della magistratura per farsi i loro interessi: "La destra abolì il falso in bilancio, attirandosi la condanna della comunità internazionale. La sinistra, stabilendo che i reati tributari erano tali solo se si riverberavano sulla dichiarazione dei redditi, introdusse la modica quantità di fondi neri per uso personale".
Ha spiegato come funziona ora il sistema corruttivo: "Si ruba in modo meno organizzato. Tutto è lasciato all’iniziativa individuale o a gruppi temporanei. La corruzione è un reato seriale e diffusivo: chi lo commette, tende a ripeterlo, e a coinvolgere altri".
Infine ha ribadito che "Non hanno smesso di rubare; hanno smesso di vergognarsi. Rivendicano con sfrontatezza quel che prima facevano di nascosto. Dicono cose tipo: “Con i nostri soldi facciamo quello che ci pare”. Ma non sono soldi loro; sono dei contribuenti".

Insomma, parole giuste e condivisibili da tutti i cittadini onesti. 
Le sue parole non sono un 'attacco' al governo Renzi, bensì alla malapolitica.
Se poi però le cose coincidono la colpa, evidentemente, non è di Davigo.


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