martedì 6 dicembre 2011

Roberto Benigni ospite di Fiorello a #ilpiùgrandespettacolodopoilweekend


Ieri sera è andata in onda su Rai1 la quarta ed ultima puntata di #ilpiùgrandespettacolodopoilweekend, lo spettacolo dei record condotto da Fiorello. La trasmissione, che ospitava tra gli altri Roberto Benigni e Jovanotti, è stato visto da 13 milioni 401 mila spettatori con oltre il 50% di share. Il picco degli ascolti per numero di spettatori è stato di 16 milioni e 60 mila alle 23.10, quando Roberto Benigni ha iniziato a intonare il "Inno del corpo sciolto" (video); mentre per quanto riguarda lo share il picco si è registrato alle 23.17, quando stava per terminare l'intervento sul palco del comico toscano (Premio Oscar) con il 61.55%.

La performance di Benigni - Negli sketch di Benigni, Silvio Berlusconi ritorna sempre: «Monti da Vespa dopo di me? Il suo destino è venire sempre dopo un comico». In questi 18 anni? «Ci siamo divertiti». Tra Monti e Berlusconi che differenza c'è? «Quando Monti dice ce la faremo, sappiamo che si riferisce all'Italia. Monti è ricco di suo, Berlusconi è ricco di nostro». Ed ecco una stoccata a Bossi: «Quando uno ha una sola idea, la ripete tutta la vita. E quell'altro leghista che ha detto che la Padania esiste perché c'è il Grana padano? Sarebbe come dire che esiste la Spagna per il pan di Spagna». Ma Silvio è sempre al centro dei pensieri del comico toscano: «Non parla più nessuno del nostro Berlusconi. Silvio, ti voglio bene. Io ti sarò sempre fedele, nei secoli, come i carabinieri. Io e i carabinieri ti saremo sempre vicini». E ancora: «Quando Silvio aveva da fare tutto il giorno in Parlamento, aveva tante donne e io mi dicevo "Come fa?". Ora che è libero tutto il giorno... Silvio ti fa male, ci si può morire». E ancora la vita del politico di Arcore diventa una favola, un «C'era una volta un Cavaliere con tanti cavalli e stalle e stallieri e tanti castelli e tante principesse, tutte sul pisello». Poi Benigni regala una chicca dei suoi anni 70, l'alquanto liberatorio «Inno del corpo sciolto». Quindi il premio Oscar conclude la sua performance, facendosi serio, con due citazioni, la prima di Sandro Pertini e l'altra di Andrea Pazienza: «I giovani non hanno bisogno di sermoni, ma di esempi», saluta anche lo scomparso Paz, il grandissimo fumettista Andrea Pazienza e lo cita: «Non bisogna mai tornare indietro, nemmeno per prendere la rincorsa». Applausi.

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