sabato 24 settembre 2011

La Casta delle Papi girl


Ben pagate, poco attive e spesso assenti: ecco cosa hanno fatto e quanto hanno guadagnato le fanciulle lanciate in politica da Silvio.
A tre anni dalle elezioni politiche e a due da quelle europee oggi è possibile tirare le somme, e fare un primo bilancio della classe dirigente femminile su cui ha puntato il Cavaliere per governare l'Italia.
Il premier Berlusconi ha sempre sottolineato il fatto che le sue candidate erano purosangue di razza, laureate con 110 e lode, "insomma preparatissime". Eppure, dati alla mano, in Parlamento, a Strasburgo, nei consigli regionali o provinciali, negli assessorati, quasi nessuna delle favorite pagate con soldi pubblici sembra aver lasciato il segno.

Mara Carfagna è quella che ha fatto più carriera di tutte. Oggi è ministro. Per le altre, è un mito. Anche perché ha indicato la strada giusta. Per fare politica non bisogna esagerare. Mai pretendere deleghe al Bilancio, puntare sulla Sanità o su incarichi in uffici economici, dove il lavoro è troppo complesso e noioso: le girls di Silvio preferiscono occuparsi di parità tra i sessi, di problemi delle donne, di animaletti.

Gabriella Giammanco è arrivata a Montecitorio nel 2008. Giornalista al Tg4, viene imposta da Silvio Berlusconi nelle liste elettorali siciliane. Nipote del boss mafioso Michelangelo Alfano, negli ultimi tre anni (stipendio più indennità 14 mila euro al mese) ha firmato solo 11 interrogazioni parlamentari (quasi tutte riguardano animali).

Giovanna Del Giudice, 27 anni, ex meteorina al Tg4 e billionerina di Flavio Briatore, nominata dal presidente della provincia di Napoli Luigi Cesaro assessore, appunto, alle Pari opportunità. Dal giorno del suo insediamento, il 7 luglio 2010, periodo in cui ha guadagnato 2.500 euro al mese circa, ha firmato solo otto delibere (una ogni due mesi e mezzo).

Emanuela Romano, 30 anni e laurea di psicologia, è famosa per essere la co-fondatrice del comitato Silvio ci manchi. Nel 2010 è stata lanciata come assessore alle Politiche sociali di Castellammare di Stabia. Stipendio da 1.800 euro al mese, in sei mesi nessun atto o intervento di rilievo. Si fa notare a inizio 2011, quando abbandona la carica preferendo una poltrona al Corecom, un ente regionale che ha il compito di monitorare il sistema delle comunicazioni. Servirebbe un esperto, la Romano può sventolare il suo master in Publitalia. Lo stipendio sale, oltre 2 mila euro al mese. La ragazza è felice, ma non sa che si sta cacciando in un guaio. I pm di Napoli infatti la indagano per falso in atto pubblico. Giovanna s'è dimenticata di segnalare, presentando la candidatura al Corecom, che era ancora assessore: le cariche sono incompatibili.

Virna Bello, detta la "Braciulona", fotografata sull'aereo presidenziale in rullaggio verso Villa Certosa, ha una storia simile. Pochi, dimenticabili mesi come assessore all'Istruzione a Torre del Greco, poi un'assunzione nella società Campania Navigando (contratto ottenuto senza alcun concorso: così dopo appena due mesi viene licenziata in tronco).

Francesca Pascale, ex valletta del programma trash "Telecafone", eletta come consigliere Pdl alla provincia di Napoli con 7.600 voti, nel 2010 è stata assente in aula il 49 per cento delle volte (14 su 30), mentre nel 2011 le presenze si contano su una sola mano.

Mariarosaria Rossi, organizzatrice di feste al Castello di Tor Crescenza affittato dal premier, intercettata mentre parlava del bunga bunga con Emilio Fede (era di casa anche ad Arcore). In tre anni il suo carniere da deputata è quasi vuoto: una sola proposta di legge come primo firmatario, ), nessuna mozione, interrogazione o risoluzione. Zero di zero.

Elvira Savino, l'amica di Sabina Began e Gianpi Tarantini, nell'emiciclo s'è vista pochino: una volta su tre non c'era. In oltre tre anni ha firmato appena quattro interrogazioni e quattro proposte di legge (cioè una ogni 140 giorni), ma in compenso s'è fatta notare nelle pagine di cronaca giudiziaria.

Nicole Minetti, specializzata in igiene orale, in lap dance e travestimenti (pare che si vestisse da suora), al Pirellone (dove guadagna oltre 10 mila euro al mese) ha co-firmato un progetto di legge per la "valorizzazione del patrimonio storico risorgimentale in Lombardia" e 14 mozioni, tra cui quella sulle nuove norme per gli acconciatori. Una sola interrogazione scritta di suo pugno.

Infine, c'è la classe dirigente mandata al Parlamento europeo:

Barbara Matera, ex "letteronza" di "Mai dire gol" e annunciatrice Rai, laureata in scienze dell'educazione, secondo alcune classifiche ad hoc è una delle deputate italiane più attive a Strasburgo.

Anche Laura Comi si difende bene: nessuno, anche tra i colleghi dell'opposizione, osa parlarne male.

La terza Papi girl lanciata in Europa è Licia Ronzulli, una habitué delle feste di Villa Certosa. A Strasburgo non ha mai scritto una relazione, ma ha presentato tante interrogazioni. Nel 2011 ha chiesto informazioni "sull'utilizzo del cloro nelle piscine", sulla "tratta di cuccioli nell'Europa dell'Est", sulla "lotta all'abbronzatura artificiale selvaggia", sul "contrasto al culto eccessivo della magrezza", senza dimenticare "il monitoraggio del buco dell'ozono", "il contrasto ai disturbi del sonno", "la salvaguardia delle ostriche", e "il silenzioso sterminio dei rinoceronti in Africa australe". Stipendio netto: circa 15 mila euro al mese.


Tratto da L'Espresso - immagine via L'Espresso

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