martedì 16 agosto 2011

Il traffico notturno rallenta il risveglio

L'inquinamento acustico è un fenomeno da non sottovalutare.

Se il sonno è disturbato dai rumori, si allungano i tempi di reazione psicomotoria nelle performance mattutine.

Chi non riesce a concentrarsi sul lavoro può sempre dare la colpa al via vai notturno nella strada sotto la propria camera da letto. Il rumore di autoveicoli, treno o aerei, infatti, può avere notevoli ripercussioni sulle performance mattutine, allungando i tempi di reazione e compromettendo di conseguenza le prestazioni cognitive e il comportamento. Le evidenze sono in uno studio presentato in occasione del meeting annuale Sleep 2010, coordinato da Eva-Maria Elmenhorst, del German Aerospace Center Institute of Aerospace Medicine di Colonia.

I ricercatori hanno coinvolto settantadue persone dell'età media di 40 anni, di cui hannomonitorato il sonno per undici notti consecutive, attraverso esami di polisonnografia. Si tratta di un'indagine che permette la registrazione simultanea di più parametri fisiologici durante il sonno del paziente. Durante le ore di sonno i ricercatori hanno fatto ascoltare ai partecipanti una serie di rumori registrati di treni, automobili e aerei. Contemporaneamente è stato studiato anche il riposo notturno di persone non esposte a rumori notturni.
Ogni mattina, dopo il risveglio, i volontari hanno eseguito una serie di test, tra cui un compito di vigilanza psicomotoria ed esami sulle capacità fisiche e mentali per riscontrare eventuali cambiamenti. I risultati hanno mostrato che l'esposizione a rumori notturni durante il sonno allunga di 3,5 millisecondi i tempi di reazione psicomotoria. Questo numero sembra direttamente correlato all'aumento sia della frequenza sia della pressione sonora. Le persone più sensibili a questo tipo di fastidio sembrano essere i bambini, gli anziani e i lavoratori che cambiano spesso mansioni.

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