giovedì 18 agosto 2011

Tg4, Emilio Fede tarocca il servizio sul Senato

I senatori presenti alla seduta (durata appena 6 minuti) di ieri in Senato, che ha provveduto a «incardinare» il testo della manovra economica varata dal Cdm lo scorso 12 agosto, erano solamente undici. Proprio così, 11 su 315.

La notizia è stata trasmessa da tutti i telegiornali mostrando l'immagine dell'aula deserta. In tutti, tranne uno: nel Tg4  condotto da Emilio Fede, che ha pensato bene di "taroccare" l'immagine in questione, mostrando ai suoi telespettatori un aula piena.


Stefano Pedica, senatore dell’Idv, commenta così: “Fede colpisce ancora, taroccando le immagini del Senato fa diventare l’aula da vuota come era nella realtà a piena con immagini di repertorio”.

Ecco le immagini trasmesse dal Tg4...

Immagini via Nonleggerlo

[clicca le immagini per ingrandire]

...ed ora ecco l'immagine reale dell'aula del Senato vuota:

Immagine via StopCensura

Emilio Fede si giustifica e risponde così alle critiche: "Sono immagini di repertorio dato che la manovra oggi (ieri, ndr) iniziava un iter con l’incardinamento al Senato. Pedica non ha capito come si costruisce un servizio televisivo, lo mando metaforicamente a quel paese, ma è un invito non è coercitivo. La verità è che io resto il “nemico” da abbattere. Tutta colpa del mio rapporto con Berlusconi. Che per inciso è ottimo. Ci sentiamo. La nostra amicizia è intatta nonostante le vicende giudiziarie. Lui mi ha detto: “Emilio mi fido di te. Non voglio neppure spiegazioni”. Tra amici veri questo basta".

mercoledì 17 agosto 2011

Guardare troppa televisione accorcia la vita

Guardare troppa televisione fa male ed accorcia la vita.

Un'ora di televisione fa lo stesso effetto che fumare due sigarette: per ogni 60 minuti passati immobili davanti al piccolo schermo, la vita si accorcia di 22 minuti.




A rilanciare l'allarme è uno studio australiano pubblicato sul 'British Journal of Sports Medicine', condotto dai ricercatori dell'università del Queensland su dati relativi a 11 mila adulti over 25. Gli scienziati hanno stimato che nel 2008 gli adulti australiani ultra 25enni hanno passato 9,8 miliardi di ore davanti al video, associate a 286 mila anni di vita persi prematuramente. E da un'estrapolazione sulla base di questa 'equazione' arriva il dato choc: 22 minuti di vita bruciati per ogni ora di tv, il doppio del tempo che si manda 'in fumo' aspirando una sigaretta (11 minuti). Non solo: l'1% di spettatori che si attacca allo schermo addirittura per 6 ore al giorno, incalzano gli autori, rischia di morire 4,8 anni prima rispetto a chi - all'opposto degli estremi - snobba completamente la tv.

"Il tempo trascorso guardando la tv - sostengono quindi gli studiosi australiani - è associato a una riduzione dell'aspettativa paragonabile a quella legata ai principali fattori di rischio per malattie croniche, come l'inattività fisica o l'obesità".

E poco importa se i calcoli degli autori sono basati su dati australiani: "Gli effetti della tv negli altri Paesi del mondo industrializzato sono con ogni probabilità comparabili", assicurano gli esperti.

Ecco allora cosa fare: spegnere la tv e. . . accendere il cervello!

Parlamentari italiani sottopagati?

Il Deputato del Popolo delle Libertà Santo Versace:
''Ma quale casta e casta con deputati e senatori della Repubblica straricchi. Vuole sapere cosa penso? Guadagnano troppo poco se fanno veramente il loro mestiere responsabilmente. Non credo affatto che i politici italiani siano superpagati. Anzi, per chi prende sul serio questo mestiere, partecipa a tutte le sedute, è impegnato fino in fondo, va in commissione e sul territorio, i soldi sono pochi".

Dodicimila euro al mese più indennità varie secondo Versace non sono troppi:
"No se uno lavora seriamente. Con questo ribadisco il mio netto sì al taglio di parlamentari". Il mio slogan è: "Meno politici ma pagati meglio".

Ma allora i Parlamentari italiani sono sottopagati? Vediamo...

Tabella a cura di Carlo Manzo e Marco Sarti – Linkiesta.it


Immagini via Nonleggerlo

[clicca le immagini per ingrandire]

martedì 16 agosto 2011

Il traffico notturno rallenta il risveglio

L'inquinamento acustico è un fenomeno da non sottovalutare.

Se il sonno è disturbato dai rumori, si allungano i tempi di reazione psicomotoria nelle performance mattutine.

Chi non riesce a concentrarsi sul lavoro può sempre dare la colpa al via vai notturno nella strada sotto la propria camera da letto. Il rumore di autoveicoli, treno o aerei, infatti, può avere notevoli ripercussioni sulle performance mattutine, allungando i tempi di reazione e compromettendo di conseguenza le prestazioni cognitive e il comportamento. Le evidenze sono in uno studio presentato in occasione del meeting annuale Sleep 2010, coordinato da Eva-Maria Elmenhorst, del German Aerospace Center Institute of Aerospace Medicine di Colonia.

I ricercatori hanno coinvolto settantadue persone dell'età media di 40 anni, di cui hannomonitorato il sonno per undici notti consecutive, attraverso esami di polisonnografia. Si tratta di un'indagine che permette la registrazione simultanea di più parametri fisiologici durante il sonno del paziente. Durante le ore di sonno i ricercatori hanno fatto ascoltare ai partecipanti una serie di rumori registrati di treni, automobili e aerei. Contemporaneamente è stato studiato anche il riposo notturno di persone non esposte a rumori notturni.
Ogni mattina, dopo il risveglio, i volontari hanno eseguito una serie di test, tra cui un compito di vigilanza psicomotoria ed esami sulle capacità fisiche e mentali per riscontrare eventuali cambiamenti. I risultati hanno mostrato che l'esposizione a rumori notturni durante il sonno allunga di 3,5 millisecondi i tempi di reazione psicomotoria. Questo numero sembra direttamente correlato all'aumento sia della frequenza sia della pressione sonora. Le persone più sensibili a questo tipo di fastidio sembrano essere i bambini, gli anziani e i lavoratori che cambiano spesso mansioni.

lunedì 15 agosto 2011

Le mani sporche della sinistra - Marco Travaglio


Fonte: Blog di Beppe Grillo

La Bce acquista titoli di Stato italiani per 22 miliardi

La Banca centrale europea (Bce) ha acquistato titoli di Stato italiani per 22 miliardi di euro. La somma ha superato le attese di analisti ed economisti che scommettevano per una spesa più contenuta – 15 miliardi di euro circa – da parte dell’Eurotower. Secondo i dati dell’agenzia Bloomberg, la Banca Centrale Europea ha così portato a 96 miliardi di euro i suoi investimentì in titoli governativi europei di Spagna, Italia, Portogallo, Grecia e Irlanda.

Nessuna scossa per i titoli di Stato italiani dopo l’annuncio della manovra-bis da 45,5 miliardi di euro parte del governo italiano. Il rendimento dei nostri titoli decennali resta sopra il 5%; lo spread Bund-Btp si mantiene stabile sotto i 270 punti base.

Oggi, giorno di Ferragosto, Piazza Affari è l’unica tra le principali piazze di scambio a restare chiusa, ma nel resto dell’Europa e del mondo le contrattazioni vanno avanti come ogni lunedì dell’anno.

venerdì 12 agosto 2011

Ristorante dei Senatori: il menù

[clicca le immagini per ingrandire]

Sapete quanto costa un pasto al Ristorante dei Senatori? Circa 10 euro.

Aggiornamento (8/09/2011): dopo  il clamore scatenato dalla pubblicazione del menù del ristorante dei senatori, qualcosa è cambiato. Ecco i nuovi prezzi.

Londra, possibile sospensione dei social network

Dopo i gravi disordini e violenze dei giorni scorsi verificatosi a Londra e in altre città della Gran Bretagna, il governo britannico non esclude di sospendere/bloccare i social network. Infatti, sin dalle prime ore degli scontri, nel mondo è stata diffusa la notizia che i manifestanti, per darsi appuntamento e per aggiornarsi tra loro in merito all’evolversi degli eventi, avrebbero utilizzato (fra l’altro), il BBM e i principali social network presenti sul web.

Ieri il premier David Cameron, in un intervento in Parlamento, aveva detto:
"Tutti coloro che hanno assistito a queste orribili azioni sono rimasti colpiti dal fatto che sono state organizzate attraverso i social network".
"La libera circolazione delle informazioni può essere usata per nobili azioni. Ma anche per azioni malvagie. Stiamo lavorando con la polizia, i servizi d’intelligence e l’industria per capire se può essere giusto impedire alle persone di comunicare attraverso questi siti e servizi quando sappiamo che stanno preparando violenze disordini e atti criminali".

Sul web, è scoppiata subito la rivolta, questa volta virtuale, degli internauti. Il timore più grande è che quei diritti civili di cui tanto si parla ora vengano lesi. La libertà di comunicare e di interagire non dovrebbe essere mai toccata, anzi dovrebbe essere incentivata.

Il gioco d'azzardo online diventa legale

Per gioco o per denaro, anche in Italia il gioco d'azzardo online è stato legalizzato. Dal 28 luglio scorso il casinò arriva direttamente a casa tua dallo schermo di un computer. Tutto legale, azzardo compreso. Adesso rovinarsi diventa ancora più facile. Soprattutto col gioco del poker, in particolare col poker online modalità cash. Questa versione del poker, da poco legalizzata, è puro azzardo e come tutti i giochi d'azzardo risulta essere pericolosissima (soprattutto per i meno esperti), perchè crea dipendenza e rende vulnerabili, illudendo chi gioca di poter prima o poi vincere. Un'enorme illusione, quindi.

Ma esattamente in cosa consiste questa modalità di gioco?
Il poker online modalità cash, rispetto a quella del torneo classico, si differenzia nell'investimento e nel ritorno in vincita.
Nel torneo di paga l'iscrizione e si gioca con un numero di chips virtuali (fiches) uguale per tutti i giocatori e con un meccanismo di eliminazione stile tabellone tennistico. Nel cash, invece, la quantità di chips dipende da quanto denaro si vuole mettere sul tavolo, come in una partita dal vivo.
Anche il meccanismo di vincita è diverso: nel torneo, una volta eliminati, l'unica perdita sarà quella del buy-in (l'iscrizione) mentre chi riesce a piazzarsi in buona posizione si prende tutto il piatto. Nel cash si vince e si perde in base ai soldi che ci si vuole giocare. Quindi risulta essere molto più rischioso.

Quanto è diffuso nel nostro Paese?
  • 15 milioni gli italiani che giocano d'azzardo, il 25% della popolazione.
  • L'età del giocatore tipo: 25/44 anni.
  • I giocatori di poker sono circa 3 milioni, di cui 120 mila patologici.

Le conseguenze di una vera malattia: il gioco d'azzardo patologico è stato riconosciuto ufficialmente nel 1980 dall'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) come malattia psichiatrica. Si tratta di un comportamento mal adattivo, persistente e ricorrente con ripercussioni sulla situazione economica e relazionale, con alcune caratteristiche simili alle dipendenze da sostanze stupefacenti. Sono 186 i centri che in Italia accolgono domende relative al problema. A questa strutture di assistenza si rivolgono prevalentemente uomini (72%), le donne sono il 28%.

E lo Stato quanto ci guadagna?
Nel 2010 la raccolta complessiva dei Monopoli di Stato (giochi online, Superenalotto, Gratta e vinci, Bingo, Lotto, slot machines e altri tipi di scommesse) ha raggiunto quota 61,4 miliardi di euro, il 4% del Pil, molto di più di una finanziaria. L'anno scorso il business è aumentato del 12,7% rispetto al 2009. Sul web giochi online sono in forte crescita, con un aumento del 34%. All'aumento delle puntate, però, non corrispondono maggiori entrate per l'Erario. Sui 61 miliardi di euro giocati l'anno scorso, nelle casse pubbliche sono finiti "solo" 9,9 miliardi, di cui 1,2 da tasse e diritti. In pratica, il rapporto tra somme giocate ed entrate erariali è del 14,8.

martedì 9 agosto 2011

Lo scandalo delle pensioni d'oro agli ex parlamentari



La Casta taglia le pensioni degli italiani, ma non tocca le proprie. Per i parlamentari il diritto al vitalizio scatta dopo soli cinque anni di mandato. Con contributi molto bassi. E con compensi incassati anche prima dei 50 anni. Così 2.307 tra ex deputati ed ex senatori si mettono in tasca ogni mese fino a 7.000 euro netti.

Ecco i 1464 ex deputati egli 843 ex senatori che intascano il vitalizio: il database completo con tutti i parlamentari pensionati, gli importi netti mensili e gli anni di contributi.

Fonte: l'Espresso

I gas serra dimenticati

Uno studio su Nature: sbagliato insistere unicamente sulla riduzione delle emissioni di CO2 per frenare il cambiamento climatico. Meglio agire anche sugli altri gas serra, responsabili fino al 45% del surriscaldamento globale.

Se si parla di gas serra il dito è puntato sempre su di lei: l'anidride carbonica. E non c'è dubbio che questa molecola sia la regina dei gas che intrappolano il calore negli strati più bassi dell'atmosfera terrestre. Ma, secondo alcuni scienziati americani, per decenni abbiamo trascurato l'importanza di altri gas prodotti dalle attività umane e che contribuiscono al cambiamento climatico.

continua a leggere...

sabato 6 agosto 2011

Rating, Standard & Poor’s declassa gli Stati Uniti

Gli Stati Uniti perdono per la prima volta nella loro storia il rating di "AAA": a non considerare più i titoli di stato americani fra i più sicuri investimenti al mondo è Standard & Poor’s. L’amministrazione Obama ha attaccato gli analisti dell’agenzia, sostenendo di aver trovato un errore da 2 mila miliardi di dollari nei calcoli. Rabbia, dunque, mista a sgomento all’interno dell’amministrazione Obama che adesso si trova con il triste primato di essere il primo governo nella storia statunitense che ha visto un abbassamento del giudizio di rating sul debito del Paese.

L’agenzia di rating ritiene che i tagli approvati da Washington per elevare il tetto del suo debito non siano stati sufficientemente severi. Una dura critica, dunque, tanto al Congresso, che all’amministrazione Obama. La Casa Bianca può ribattere che si tratta dell'unica agenzia di rating che ha adottato un passo tanto drastico: dopo l’annuncio dell’accordo, all’inizio della settimana, tanto Moody’s che Fitch decisero infatti di mantenere la categoria AAA per gli Usa; ma anche se si tratta di una sola agenzia, il danno psicologico e l’effetto sui mercati sarà probabilmente inevitabile.

Il taglio del rating, da "tripla A" in "AA+", potrebbe avere delle ripercussioni: aumentando la mancanza di fiducia nel sistema politico e causando il downgrade di aziende e stati, per i quali i costi di finanziamento potrebbero salire. La maggiore preoccupazione è verificare se la decisione avrà un impatto sull’appetito degli investitori esteri per il debito americano.

La prima conseguenza è arrivata da Pechino: “La Cina, il più grande creditore dell’unica superpotenza mondiale, ha tutto il diritto – si legge in un durissimo commento diffuso dall’agenzia Nuova Cina – di chiedere oggi agli Stati Uniti la soluzione dei problemi di debito strutturali e garantire la sicurezza degli asset cinesi denominati in dollari”.

Paolo Ruffini lascia Rai3 e approda a La7

Paolo Ruffini lascia la direzione di Rai3 e approda a La7.

Secondo quanto rende noto Telecom Italia Media, Ruffini "entrerà a far parte della squadra di La7 in qualità di direttore di Rete a partire dal 10 ottobre 2011". Dopo oltre 20 anni di Rai, di cui quasi la metà passati alla direzione di Rai3 (è stato direttore della terza rete dal 16 aprile del 2002 al 25 novembre 2009) lascia la Rai per affrontare la sfida de La7.

In una nota, la Rai esprime "rammarico" per la decisione di Ruffini. "Il direttore di Raitre", si legge nel comunicato, "ha chiesto ieri la risoluzione del proprio contratto di lavoro ed ha informato i vertici aziendali dando preavviso contrattuale". La Rai "augura a Paolo Ruffini i più brillanti successi professionali e lo ringrazia per il lavoro svolto in questi anni".

venerdì 5 agosto 2011

Al supermercato si paga con la spazzatura

 
In Norvegia si fa la spesa con la spazzatura al posto dei contanti. Più spazzatura inserisci nelle macchine predisposte e meno paghi. Bottiglie, lattine, barattoli diventano così una risorsa. Chi butterebbe per strada il suo portafoglio? Il ragazzo italiano nel video dice: "Se porti qua la spazzatura di Napoli campi per alcuni anni". In Norvegia un sacco di spazzatura vale sei euro di spesa! E noi... siamo gli ultimi tra gli ultimi, con gli inceneritori, le discariche e le ecomafie.
 

giovedì 4 agosto 2011

La Borsa in tilt

La Borsa in tilt, a picco. E' una giornata drammatica quella vissuta dai mercati italiani e del resto dell'Occidente, il giorno dopo il discorso di Berlusconi in Parlamento sulla situazione economica italiana. Parole, quelle del Premier Berlusconi, che evidentemente non hanno tranquillizzato i mercati e rassicurato gli investitori. 

Ma per Berlusconi non sta accadendo nulla e invita: "Comprate azioni delle mie aziende""io investirei prepotentemente nelle mie aziende che continuano a fare utili". Dopo aver negato l’esistenza della crisi per un anno, dopo averla ammessa sostenendo che l’Italia ne sarebbe uscita meglio di altri Paesi, ora è la volta della versione: "Non preoccupatevi troppo, anche se le Borse vanno male non succede nulla di grave".

Malissimo Milano che chiude con un -5,26%.

Lo spread Btp-Bund si amplia fino a 388 punti.



Male anche gli altri indici europei:
  • Londra - 3,43%
  • Francoforte -3,14%
  • Parigi -4%.

Europa e Wall Street a picco. Un vero e proprio tsunami si è abbattuto quest'oggi sulle borse mondiali. E' paura globale.

"State ascoltando un imprenditore"

Ieri, mercoledì 3 Agosto, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è intervenuto in Parlamento, parlando della situazione di crisi economica che sta attraversando il nostro Paese. A conclusione del suo discorso, è stato contestato dai banchi dell'opposizione.
 
Berlusconi ha replicato così:
"State ascoltando un imprenditore che ha tre aziende in borsa e che quindi è nella trincea finanziaria consapevole ogni giorno di quel che accade sui mercati".

 

Oggi, il giorno dopo il suo discorso.

mercoledì 3 agosto 2011

Petrolio made in Italy


Petrolio in Italia: nel 2010 la produzione italiana di petrolio è cresciuta del 13,9%, passando da 4,46 milioni di tonnellate del 2009 a 5,08 milioni (circa 600 mila tonnellate in più). A determinare l'incremento della produzione di petrolio "made in Italy" sono stati soprattutto i giacimenti in Basilicata e Sicilia, rispettivamente con un aumento di 287 mila e 131 mila tonnellate.
In aumento anche il petrolio estratto dai giacimenti marini, che copre circa il 14% della produzione di greggio italiano.

Qui di seguito vi segnalo un link da cui poter attingere ulteriori informazioni sull'estrazione di petrolio in Italia: http://it.wikipedia.org/wiki/Estrazione_di_petrolio_in_Italia

martedì 2 agosto 2011

Gli Stati Uniti evitano il default

Il piano anti-default supera entrambi i rami del Congresso. Fumata bianca dunque.

L’accordo sull’aumento del tetto del debito pubblico Usa è passato in entrambi i rami del Congresso: il primo via libera è arrivato ieri sera dalla Camera, con 269 voti a favore e 161 contrari. Successivamente è toccato anche al Senato. Infine, con la firma del presidente Obama, l’accordo è divenuto legge. Evitato  così il default dello Stato, teoricamente previsto per oggi, 2 agosto, se il tetto del debito non fosse stato alzato.